Tifosi estensi, la rabbia non è stata ancora smaltita...

19.02.2019 12:26 di Tutto Spal   vedi letture
Tifosi estensi, la rabbia non è stata ancora smaltita...
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© foto di Federico De Luca

A distanza di ventiquattro e più ore dalla beffarda sconfitta interna contro la Fiorentina, non tendono a placarsi lo sdegno e la rabbia del popolo spallino nei confronti di Var e soprattutto di Federico Chiesa – vero e proprio bersaglio di giornata riporta estense.com – letteralmente preso di mira sul proprio profilo Instagram dalla componente più social e internauta del tifo biancazzurro, dopo la presunta simulazione in occasione del penalty della discordia. “La differenza tra un campione e un bravo calciatore sta nell’essere uomini… e tu non stai dimostrando di esserlo. Poco serio ti si addice alla perfezione” scrive con l’amaro in bocca un supporter estense, esternando tutto il suo disappunto nei confronti del numero venticinque con uno stile molto più inglese e garbato di chi invece, incapace di tenere a freno i propri impulsi, si lascia ad un più colorito “sei ridicolo… sarai forte ma sei pure un vigliacco… sembri una femminuccia, sempre a terra, oggi mi veniva da vomitare dopo il rigore che ti hanno concesso… dovresti essere più uomo… vigliacco”. Ma si sa, e non può che essere un dato di fatto. Anche nelle occasioni più avverse e complicate, il ferrarese medio riesce sempre a dare il meglio di sé, sfruttando la tagliente arma dell’ironia come una spada dalla lama affilata senza lasciare scampo nemmeno a chi sul petto porta tutta l’eleganza del rinascimentale giglio fiorentino, fantasticando di fatto su un Paolo Mazza trasformato a immagine e somiglianza della più umida e bagnata piscina di via Beethoven. E così, a chiusura di un vero e proprio mezzogiorno di fuoco, tra chi insinua a più riprese che “tra il primo e il secondo tempo a forza di carpiati ti sarai sbucciato le ginocchia” e chi dal canto suo gli domanda lecitamente se fosse “alto il trampolino da cui ti sei lanciato”, il promettente rampollo di casa Fiorentina inscena uno show degno o forse “migliore di Tania Cagnotto”, venendo etichettato come quel tuffatore e simulatore seriale a cui fare attenzione se non si vuole cadere in inganno, nell’attesa che trovi “un Pablo Montero o un Pasquale Bruno davanti da qui alla fine del campionato”. Un comportamento indisponente e fastidioso – quello messo in mostra dal giovane Chiesa per tutto l’arco dei novanta minuti – che per ovvie ragioni non è potuto passare inosservato a chi crede fortemente nei leali valori dello sport, a maggior ragione in una giornata in cui il futuro attaccante della Nazionale ha vestito per la prima volta la fascia del compianto e mai dimenticato Astori, come spiegano e ricordano diversi tifosi per cui “fascia di capitano… simbolo di onestà” e “Astori esempio di serietà e lealtà… lo disonori comportandoti così”, sottolineando in questo modo quanto il paragone con il numero tredici strida e stia stretto con le ultime performance del figlio d’arte. “Il tuo capitano, quello vero da cui avresti dovuto prendere esempio, non avrebbe gradito – commenta uno dei tanti tifosi amareggiati per quanto si è visto in campo -. C’è il contrasto? Ok. Sul piede destro? Perfetto. E salti fuori dal campo come se ti avesse falciato o fosse entrato a gamba tesa? Avrai anche talento, ma così ti sei macchiato, e quando qualcuno alla lega italiana se ne renderà conto, per te sarà la fine. Non ti daranno rigore neanche se clamoroso”, mentre un altro aggiunge: “La sportività del vostro capitano scomparso la citi solo per farti pubblicità, ma non ne dimostri neanche una briciola… oggi ai miei figli ho detto ‘Guardate come gioca, ma non comportatevi mai come lui’. E non solo per il rigore, perché prima ci avevi provato altre due volte con dei tuffi pazzeschi”.