Spal, ecco Petagna e Djourou: presentati gli ultimi due acquisti

27.07.2018 17:14 di Tutto Spal   vedi letture
Spal, ecco Petagna e Djourou: presentati gli ultimi due acquisti

Uno ha scelto il 37, l’altro il 3 e in comune hanno la stazza del gigante. Sono Andrea Petagna e Johan Djourou, che sono ufficialmente sbarcati nel mondo Spal. I due sono stati presentati in Castello, nella stessa location che fece da cornice all’arrivo di Mirco Antenucci a Ferrara. “Fu il nostro colpo dell’estate e quest’anno abbiamo deciso di presentare qui i colpi dell’estate e speriamo porti fortuna” è il benvenuto della famiglia Colombarini ai due calciatori. Antenucci è già storia, e se il Castello sortirà su Petagna e Djourou lo stesso effetto ci sarà da divertirsi. Lo spera Simone Colombarini: “E’ la dimostrazione delle nostre intenzioni, per noi il fatto che i giocatori credono nel nostro progetto è un attestato di stima”.

“Sono due ragazzi di potenziale – sottolinea il direttore sportivo Davide Vagnati come riportato dai colleghi di estense.com -, ma non dobbiamo farli sentire unici fautori di quella che sarà la nostra avventura. Petagna ha dimostrato umiltà, il suo atteggiamento mi ha fatto capire che credeva in noi e si è presentato con la voglia giusta. Johan (Djourou, ndr) sarà il nostro gigante buono e aiuterà i nostri giovani”.

Quella di Andrea Petagna è una vera dichiarazione di intenti, dato che nella sua presentazione ha ripetuto almeno 3 volte concetti come “alla Spal c’è un grande allenatore e ho voglia di migliorarmi”. L’ex giocatore dell’Atalanta è rimasto folgorato dal progetto Spal: “Quando ci siamo incontrati con Vagnati dopo le vacanze ho detto subito sì. La società è sana e ha una tifoseria incredibile che mi ha colpito quando sono venuto a giocare qui con l’Atalanta”.

Certo, per Petagna c’è anche la componente emozionale: “Mio nonno è stato qui e quando ero piccolino mi diceva che era una delle due squadre che tifava, ma aldilà di questo ho visto che qui credevano in me. E io devo credere di più in me stesso e migliorare perché si può fare anche a 35 anni: al Milan vedevo Seedorf che ogni giorno lavorava per migliorarsi”.

In squadra il numero 37 – “l’ho scelto perché ho esordito con quello al Milan e perché ce l’ha il mio amico Spinazzola (ora alla Juventus, ndr) – ritroverà tanti suoi ex compagni della Dea, fra cui Paloschi, col quale nacque un dualismo che spinse ‘Paloschino’ lontano da Bergamo. “In realtà – dice Petagna – non abbiamo mai avuto modo di giocare insieme perchè Gasperini giocava con una punta. Per me sarà uguale con lui, con Antenucci, con Floccari o con Moncini. Ho trovato un gran gruppo dove vedo che sono tutti amici e c’è tutto per fare bene”.

Uno ha scelto il 37, l’altro il 3 e in comune hanno la stazza del gigante. Sono Andrea Petagna e Johan Djourou, che sono ufficialmente sbarcati nel mondo Spal. I due sono stati presentati in Castello, nella stessa location che fece da cornice all’arrivo di Mirco Antenucci a Ferrara. “Fu il nostro colpo dell’estate e quest’anno abbiamo deciso di presentare qui i colpi dell’estate e speriamo porti fortuna” è il benvenuto della famiglia Colombarini ai due calciatori. Antenucci è già storia, e se il Castello sortirà su Petagna e Djourou lo stesso effetto ci sarà da divertirsi. Lo spera Simone Colombarini: “E’ la dimostrazione delle nostre intenzioni, per noi il fatto che i giocatori credono nel nostro progetto è un attestato di stima”.

“Sono due ragazzi di potenziale – sottolinea il direttore sportivo Davide Vagnati -, ma non dobbiamo farli sentire unici fautori di quella che sarà la nostra avventura. Petagna ha dimostrato umiltà, il suo atteggiamento mi ha fatto capire che credeva in noi e si è presentato con la voglia giusta. Johan (Djourou, ndr) sarà il nostro gigante buono e aiuterà i nostri giovani”.

Quella di Andrea Petagna è una vera dichiarazione di intenti, dato che nella sua presentazione ha ripetuto almeno 3 volte concetti come “alla Spal c’è un grande allenatore e ho voglia di migliorarmi”. L’ex giocatore dell’Atalanta è rimasto folgorato dal progetto Spal: “Quando ci siamo incontrati con Vagnati dopo le vacanze ho detto subito sì. La società è sana e ha una tifoseria incredibile che mi ha colpito quando sono venuto a giocare qui con l’Atalanta”.

Certo, per Petagna c’è anche la componente emozionale: “Mio nonno è stato qui e quando ero piccolino mi diceva che era una delle due squadre che tifava, ma aldilà di questo ho visto che qui credevano in me. E io devo credere di più in me stesso e migliorare perché si può fare anche a 35 anni: al Milan vedevo Seedorf che ogni giorno lavorava per migliorarsi”.

In squadra il numero 37 – “l’ho scelto perché ho esordito con quello al Milan e perché ce l’ha il mio amico Spinazzola (ora alla Juventus, ndr) – ritroverà tanti suoi ex compagni della Dea, fra cui Paloschi, col quale nacque un dualismo che spinse ‘Paloschino’ lontano da Bergamo. “In realtà – dice Petagna – non abbiamo mai avuto modo di giocare insieme perchè Gasperini giocava con una punta. Per me sarà uguale con lui, con Antenucci, con Floccari o con Moncini. Ho trovato un gran gruppo dove vedo che sono tutti amici e c’è tutto per fare bene”.

Queste, invece, le prime impressioni dello svizzero Johan Djourou, che corona il sogno che aveva da bambino di giocare in serie A: “Ero fan del Milan, volevo venire in Italia e per me questa è una grande opportunità. C’è un grande progetto, è piaciuto a me e alla mia famiglia e ho apprezzato la determinazione e il coraggio che la Spal ha dimostrato per rimanere in serie A lo scorso anno”.

Guardando al suo passato lo svizzero ricorda molto bene i tempi dell’Arsenal, dove è stato voluto dal manager Arsène Wenger, al quale “sarò sempre grato perché mi ha iniziato al calcio professionistico a Londra. Lì giocavo con gente come Henry, Vieira, Campbell e quando stai al loro fianco impari molto, sapevano parlare ai giovani e ho apprezzato”. Per lui trasferirsi in una piccola città come Ferrara non sarà un problema: “Ho parlato con Dzemaili (suo compagno nella Svizzera e giocatore del Bologna, ndr) di quello che è l’ambiente. Volevo la serie A ed è stato importante il dialogo con Vagnati e Semplici nella scelta della Spal”.