SPAL retrocessa non sul campo? Le risposte di Mattioli e Colombarini

11.05.2020 20:12 di Tutto Spal   vedi letture
SPAL retrocessa non sul campo? Le risposte di Mattioli e Colombarini
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Sempre dalla conferenza stampa odierna della società ferrarese, le risposte dei dirigenti raccolte da TMW. In caso di chiusura anticipata del campionato, quale scenario preferite? Mattioli: "In questi mesi abbiamo fatto centinaia di ore di videoconferenza, ma ci sono diversi scenari usciti sui giornali che in realtà non sono mai stati discussi. Noi dobbiamo farci trovare pronti, logico che brucia se ti dicono che sei penultimo e devi retrocedere senza poter giocare. Faremo tutti i ricorsi possibili. Noi siamo pronti a giocarcela fino in fondo, stiamo bene mentalmente e crediamo di potercela fare. Se ci fossero le condizioni ci stiamo. Ci dispiace solo perché non avremo i nostri tifosi al seguito. Anche io leggo che Gravina vorrebbe che fosse il governo a decidere queste situazioni. Di certo però non c'è nulla". Colombarini: "Siamo in una situazione particolare. Leggo costantemente quello che dicono alcuni tifosi, che 'le priorità del Paese oggi sono altre' e che 'non è giusto continuare per rispetto di tutti i morti che ci sono'. Condivido questo pensiero però noi siamo dirigenti di una società professionistica con a carico diversi dipendenti e dobbiamo ragionare in questa ottica. Ovviamente spingeremo per riprendere con le dovute sicurezze. Oggi però un protocollo non esiste e quindi bisognerà capire se si potrà lavorare con un rischio accettabile o meno. In questo senso, anche i giocatori avranno modo di dire la loro opinione, seppure il sindacato non si sia esposto più di tanto e prima poi prenderà una posizione chiara su cosa voler fare. Ci sono tanti soldi in ballo. Mi piace poco sentire dire 'il calcio è ricco, miliardario e quindi non bisogna solo pensare ai soldi'. Ma non è vero, qui di miliardari ce ne sono pochi. La situazione è che se i diritti televisivi non arrivano, tante società sono in difficoltà. Per ciò bisognerà cercare di ripartire in sicurezza e se non sarà più possibile ci si dovrà sedere intorno a un tavolo per comprendere come ripartire queste perdite. Né interamente alle televisioni, né interamente ai giocatori e né interamente alla società. Ognuno dovrà fare la sua parte e oggi vedo la mancanza di questa volontà. Se il campionato non dovesse ripartire, tuteleremo i nostri interessi. Di certo, non potremo accettare senza dire nulla che la SPAL venga retrocessa senza giocare una partita. Non so chi avrà il potere di decidere, ma sono convinto che, se le decisioni rimarranno in ambito calcistico, la possibilità di ricorsi ci sarà sempre. Faremo il possibile per tutelarci.