Spal, la rabbia dei tifosi non si placa

05.03.2019 20:32 di  Tutto Spal   vedi letture
Spal, la rabbia dei tifosi non si placa
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il giorno dopo Spal-Sampdoria porta ancora gli strascichi dell’ennesima partita decisa dal Var. Una scelta controversa che – ai danni dei biancazzurri,riporta estense.com– si è inevitabilmente trasformata nella più classica delle gocce che hanno fatto irrimediabilmente traboccare il vaso. Quel vaso che idealmente – alla decisione di annullare il gol di Floccari – ha preso le sembianze di una curva Ovest svuotata del suo dodicesimo uomo, che nel più assordante dei silenzi ha scelto di abbandonare gli spalti, denudando per buona parte l’intero settore a partita in corso e manifestando tutto il proprio dissenso sotto la tribuna una volta terminato l’incontro. Una forma di protesta civile e composta – con buona probabilità la prima in Italia dall’introduzione della tecnologia in campo – voluta fortemente dalla parte più calorosa del tifo estense, che nelle ultime ore ha espresso – attraverso un duro comunicato apparso sui social network – tutto il suo sdegno e la sua contrarietà nei confronti di uno sport che non sembra più essere quello di una volta. “Mai complici. Questo calcio non ci appartiene, lo gridiamo una volta di più – si legge sulla pagina Facebook Curva Ovest Ferrara -. A seguito dell’ennesimo episodio di ‘ingiustizia elettronica’, abbiamo deciso di mandare un segnale di protesta forte”. “Abbiamo abbandonato gli spalti lasciando il settore in un vuoto osceno, quello che probabilmente le logiche di questo sistema malato stanno bramando – aggiunge la Ovest -. Con estrema decisione, e altrettanta civiltà, abbiamo trascinato poi la protesta sotto la tribuna, perché gli artefici di questo ennesimo furto sentissero bene tutta la nostra rabbia. L’eco di questo gesto si è propagato e, seppur consapevoli che potrebbe non sortire effetti dirompenti, siamo certi di aver smosso qualche coscienza. Il calcio è dei tifosi sugli spalti, non delle tv. Ferrara pretende rispetto”. E ancora: “In un mondo dove tutti amano riempirsi la bocca di slogan, perlopiù a sproposito, ne esplicitiamo qualcuno anche noi. ‘Non camminerai mai sola’ significa tante cose. Tra le quali il fatto che lotteremo sempre per i nostri colori, affinché tutti li rispettino. Anche in modi poco ortodossi, se vogliamo. E che potranno non essere di immediata comprensione. Ma non molliamo di un millimetro, sia ben chiaro”. ‘Noi siamo la Curva Ovest’ non rappresenta soltanto un coro. Ottimale sarebbe stata l’adesione di tutti. Tutti quanti. Perché da sempre ciò cui miriamo è l’aggregazione, la comunità d’intenti. Quella compattezza che tanto spaventa il sistema, l’unica in grado di esercitare influenza. E riscontriamo con orgoglio che in tanti ci han seguito. In tanti hanno desiderato sentirsi parte di qualcosa di più che uno spettacolo televisivo preconfezionato. E dal copione già scritto, a quanto pare. A quei tanti va il nostro ringraziamento”. Per poi concludere: “Agli altri diciamo che l’occasione è stata persa ma noi non ci arrendiamo. Quel settore è una casa, una famiglia. Un tutt’uno a sostegno della maglia, del nostro orgoglio di popolo. Ieri abbiamo coinvolto tantissime persone. Domani altre ancora. Vi vogliamo tutti con noi. Finché chi proprio non se lo sente addosso questo sentimento di appartenenza finisca col trovarsi fuori posto. Avanti Curva Ovest”.